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I disturbi sessuali

Informazioni utili su sessualità e benessere sessuale
Hai un dubbio o una domanda sulla sfera sessuale?

dr. Eddy Chiapasco
corso Francia 19
Torino

3349149479
info@eddychiapasco.it

IL DISTURBO DEL DESIDERIO SESSUALE E DELL'ECCITAZIONE FEMMINILE

Potremmo definire il desiderio sessuale come un senso di irrequietezza che progressivamente si trasforma nella spinta erotica che può (non sempre) essere seguita dall’eccitazione vera e propria i cui segnali più evidenti sono l’erezione nell’uomo e la lubrificazione nella donna.

Il desiderio sessuale può essere attivato ad esempio da uno stimolo visivo, olfattivo, da una carezza, da una situazione particolare, da una condizione ormonale.

Ci sono poi situazioni che possono interferire e impedire l’attivazione del desiderio sessuale: la stanchezza, lo stress, tensioni relazionali, condizioni mediche, farmaci, particolari condizioni ormonali ne sono solo alcuni esempi.

Il desiderio sessuale, se alimentato a sufficienza, può condurre all’ eccitazione fase in cui le strutture anatomiche divengono più “accoglienti” e pronte per la penetrazione. La fase dell’eccitazione femminile è caratterizzata dalla lubrificazione vaginale e da reazioni neuromuscolari caratterizzate da una tumescenza (rigonfiamento) degli organi genitali e un inturgidimento di seno e capezzoli.

L’eccitazione sessuale è la risposta “potenziata” del desiderio sessuale, sia a livello emotivo e sia a livello fisico. Cosa succede se invece sono presenti degli “intoppi” in queste fasi? In questo caso parleremo di disturbo del desiderio e dell’eccitamento sessuale femminile.

COSA SI INTENDE PER DISTURBO DEL DESIDERIO E DELL’ECCITAZIONE FEMMINILE?

Il disturbo del desiderio e dell’eccitazione femminile si verifica sia attraverso uno scarso desiderio e piacere sessuale, sia tramite un’incapacità nel raggiungere e mantenere l’eccitazione.

In questo disturbo vi è un calo del desiderio sessuale, in cui la persona è totalmente (o quasi) disinteressata alle attività sessuali, non prende l’iniziativa e fa fatica a rispondere alle richieste del partner ma, se stimolata adeguatamente, riesce ad avere un rapporto sessuale. In alcuni casi vi è una vera e propria avversione sessuale, in cui il sesso (o alcune attività sessuali) è vissuto con panico e paura.

Per quanto riguarda la sfera dell’eccitazione, possono mancare contemporaneamente le modificazioni fisiche oggettive, in termini di assenza di lubrificazione vaginale o di vasocongestione (flusso sanguigno nei genitali) e quelle soggettive, il vissuto di piacere ed eccitazione. Altre volte, invece, nonostante una risposta fisiologica normale, vi è la quasi o totale assenza di libido, in cui la donna è lubrificata in maniera adeguata, ma non riesce ad eccitarsi o a provare emozioni sessuali.

Come si può notare i disturbi dell’ eccitazione e  quelli del desiderio, sebbene presentino alcune peculiarità, possono essere difficili da considerare separatamente, per questo la decisione di farli confluire in un unico disturbo ha reso più completa la sua diagnosi.

Nel DSM 5 (APA, 2013) questo disturbo è stato inserito tra le disfunzioni sessuali con la definizione di “disturbo del desiderio e dell’eccitazione sessuale femminile”, descritto come la persistente o ricorrente difficoltà nel raggiungere o mantenere l’eccitazione sessuale (con la carenza degli effetti fisici ed emotivi descritti sopra) per tutta la durata dell’attività sessuale. Tale disfunzione sessuale, per poter essere diagnosticata, deve perdurare da almeno 6 mesi e causare un disagio clinicamente significativo.

I disturbi del desiderio e dell’eccitazione sessuale riguardano le donne di qualsiasi età, con una percentuale più elevata tra quelle sessualmente attive dopo la menopausa.

Le donne che soffrono di questa disfunzione, possono non provare o provare pochissimo piacere erotico e spesso vengono definite impropriamente come “frigide”. I disturbi del desiderio e dell’eccitazione sessuale possono anche essere caratterizzati da un disinteresse per il sesso e incidere sulla possibilità di raggiungere un orgasmo.

La mancanza di desiderio, il ridotto piacere e l’assenza di lubrificazione possono generare notevole disagio e frustrazione nella donna, che vive l’esperienza sessuale quasi come un dovere. A questo si aggiunge il fatto che spesso una scarsa lubrificazione è anche causa di dolori vaginali di fronte ai quali l’evitamento dei rapporti potrebbe sembrare l’unica soluzione.

Visti i possibili esiti nella sfera psico-sessuale e interpersonale di questo disturbo, è evidente come questa condizione non vada sottovalutata, ma necessita di un intervento specifico. È quindi importate agire in tempo, attraverso l’opportuno trattamento, in modo da recuperare il proprio benessere sessuale.

Il disturbo del desiderio sessuale e dell'eccitazione femminile:

Il disturbo del desiderio e dell’eccitazione femminile coinvolge in modo profondo la sfera sessuale femminile e, per poter intervenire in maniera adeguata, la prima cosa è comprenderne gli aspetti distintivi.

Lo specialista, attraverso un’anamnesi, indagherà le diverse caratteristiche del disturbo sessuale, così da individuarne la possibile eziologia e orientare la persona verso il trattamento più opportuno.

Vediamo le aree di indagine:

INSORGENZA

Il momento di insorgenza della disfunzione è una delle prime aree che viene indagata durante la visita medica. In questo caso avremo due tipologie:

  • Disturbo del desiderio e dell’eccitazione permanente il disturbo si presenta fin da subito ed ha sempre caratterizzato tutti i rapporti sessuali;
  • Disturbo del desiderio e dell’eccitazione acquisito: in questo caso la disfunzione sessuale insorge dopo un periodo soddisfacente di attività sessuale.

LA PROBLEMATICA È CIRCOSCRITTA O GENERICA?

Può capitare che il disturbo dell’eccitazione si presenti in tutte le occasioni oppure che siano situazioni specifiche a generarlo. Comprendere quando e in che circostanze si manifesti il problema è molto importante al fine di un trattamento idoneo. Secondo questo criterio avremo:

  • Disturbo del desiderio e dell’eccitazione generalizzato: non si limita a determinati tipi di stimolazione, situazioni o partner, ma si verifica ad ogni rapporto sessuale.
  • Disturbo del desiderio e dell’eccitazione situazionale: capita solo con certi tipi di stimolazione, situazioni o partner.

Come si può notare, i disturbi del desiderio e dell’eccitazione femminile, possono avere diverse manifestazioni, in cui sembra evidente una notevole difficoltà a vivere la propria sessualità.

La vastità degli aspetti eziologici riguardano aspetti sia biologici che psicologici. È importante analizzare la situazione attraverso un intervento integrato di tipo medico e psico-sessuologico.

Molto spesso all’origine di un disturbo del desiderio e dell’eccitazione vi è una causa psicologica, che inibisce il modo in cui accogliamo l’eccitazione.

Un trattamento combinato permette di vedere lo stesso problema da diverse angolazioni, ottenendo risultati migliori per la riscoperta del proprio benessere sessuale. Ma vediamo assieme alcune possibili cause.

CAUSE FISICHE

Le principali cause fisiche connesse al disturbo sono:

  • Menopausa;
  • Endocrine, carenza di estrogeni ed androgeni, ipotiroidismo, eccesso di prolattina;
  • Disturbi vascolari (diabete o ipertensione)
  • Abuso di sostante, alcool o fumo;
  • Problemi neurologici, insonnia;
  • Problemi vaginali (infezioni, atrofie alle pareti vaginali)
  • scarso tono dei muscoli perivaginali;
  • Dolore vaginale (dispareunia, vaginismo) o secchezza vaginale;
  • Effetto di alcuni farmaci come: antistaminici, antipertensivi, pillole anticoncezionali;

Nonostante i diversi fattori fisici individuati, molti studi hanno evidenziato come spesso alla base delle disfunzioni sessuali e tra essi il disturbo dell’eccitazione, vi siano cause di natura psicologica.

CAUSE PSICOLOGICHE

  • Depressione e forte stress (fisico o psicologico), le quali rappresentano le principali cause di questo disturbo;
  • Paura di lasciarsi andare, in cui vi è un’incapacità di accogliere il desiderio e l’eccitazione, vissuti come pericolosi, o paura, disgusto o vergogna nei confronti di questo vissuto;
  • Fobie sessuali, fobie per i genitali maschili;
  • Omofobia interiorizzata, un latente orientamento omosessuale, il quale genera un conflitto interiore;
  • Ansia ed in particolare l’“ansia da prestazione”, in cui il focus attentivo è orientato verso la performance sessuale, piuttosto che sul godersi appieno l’esperienza sessuale. La donna diviene osservatrice e giudice esterna della propria prestazione, è più una spettatrice, che parte attiva del rapporto sessuale. Tutto ciò porta la donna a distaccarsi dalle proprie sensazioni fisiche ed emotive e dal rapporto con il partner;
  • Caratteristiche ossessive-compulsive (perfezionismo, elevata razionalità, distacco emotivo)
  • Autocritica elevata, inesperienza sessuale, forte rigidità tendenza all’essere accomodanti (“devo soddisfare tutti i suoi bisogni” “devo essere all’altezza”);
  • Un’educazione sessuale molto rigida o sessuofobica, una visione del sesso come “tabù” o un’educazione sessuale inadeguata o errata, che provocano aspettative o convinzioni irreali sul sesso o che non permettono di accettare i propri bisogni e desideri sessuali, vissuti con sensi di colpa (“è inaccettabile che io faccia sesso”, “una donna non dovrebbe provare certe sensazioni o avere certi pensieri sessuali”, “è sbagliato eccitarsi”);
  • Pensieri distorti sul proprio corpo (distorsione della propria immagine corporea), scarsa autostima o non accettare il proprio corpo che invecchia (un corpo vecchio non può essere desiderato o desiderare);
  • Paura di legarsi emotivamente ed intimamente con l’altro;
  • preoccupazioni personali sia legate alla sfera sessuale, sia di altro tipo (problemi di lavoro, di salute, economici, paura di una gravidanza indesiderata, di malattie sessualmente trasmissibili ecc.);
  • traumi sessuali, abusi, esperienze con partner violenti o relazioni violente o vissute come tali;
  • non essere stimolato dal partner fisicamente ed emotivamente;
  • poco interesse per il sesso, in assenza di altre condizioni fisiche o psicologiche.

CAUSE RELAZIONALI

Il sesso è un qualcosa che si condivide con un’altra persona. Il confronto con l’altro porta inevitabilmente a valutare sé stessi e investire l’altro di aspettative. Ecco alcune possibili cause relazionali:

  • problemi all’interno della coppia, mancanza di fiducia;
  • sentirsi giudicati o rifiutati dal partner o incapacità del partner nel gestire la situazione di disagio sessuale;
  • intimità sessuale insoddisfacente;
  • comportamenti denigranti da parte del partner, che creano tensioni e frustrazioni prima dell’atto sessuale, un vero “sabotaggio del piacere sessuale”, (derisione degli aspetti fisici o dei desideri sessuali dell’altro, sminuire il momento, far sentire l’altro come un oggetto, essere sgradevoli);
  • bisogno di supremazia o sentirsi impotenti;
  • difficoltà di comunicazione all’interno della coppia, specie legata a desideri e a bisogni sessuali.

Il disturbo del desiderio e dell’eccitazione sessuale, può manifestarsi anche attraverso una vera e propria fobia per le pratiche sessuali. In questi casi si tratterà di un’avversione per il sesso o per alcuni specifici suoi aspetti, vissuti con paura e panico.  Alcune donne con avversione per il sesso, riescono comunque ad affrontare i rapporti sessuali, seppur con difficoltà, raggiungendo l’orgasmo. L’eziologia può essere ricondotta ad esperienze sessuali traumatiche come:

  • abusi sessuali;
  • relazioni passate violente o percepite come tali;
  • diniego per un orientamento omosessuale, considerato inaccettabile.

I disturbi dell’eccitazione possono avere due manifestazioni differenti:

  1. mancata o scarsa risposta fisiologica allo stato di eccitazione, ovvero carenza di lubrificazione vaginale e vaso congestione (afflusso di sangue nei genitali);
  2. nonostante un’adeguata risposta fisiologica, manca la sensazione soggettiva dell’eccitazione, ovvero non c’è il piacere sessuale, non si prova nulla.

In entrambi i casi la donna può percepire dolore o essere totalmente disinteressata ai rapporti sessuali. Questo potrebbe portare la donna a viverli con estrema frustrazione o sentirsi “in difetto” come donna e al contempo lo scarso interesse per il sesso, o la percezione del dolore, la indurrebbe ad evitare le pratiche sessuali.

Ma anche se ci fosse una spinta sessuale, ovvero il desiderio sessuale, al momento in cui parte l’eccitazione, entrano in gioco delle reazioni emozionali che la bloccano, con conseguenze sul vissuto sessuale. Usando una metafora, è come riuscire ad accendere una macchina girando la chiave, ma non poter partire perché la prima marcia non si inserisce, rimanendo così bloccati.

È chiaro come le conseguenze sul proprio benessere sessuale siano notevoli, per questo è necessario intervenire in tempo e con l’opportuno trattamento. In primis, è importante escludere una causa organica attraverso un consulto medico, in modo da poter intervenire sulle cause psicologiche sottostanti al disturbo del desiderio e dell’eccitazione, attraverso una terapia psico-sessuologica.

Un approccio combinato tra specialisti medici e terapia psicoterapeutica è sempre la soluzione ottimale in ambito sessuologico.

TRATTAMENTO MEDICO/FARMACOLOGICO

Quando si soffre di un disturbo del desiderio e dell’eccitazione, è utile consultare il medico o lo specialista di fiducia che, attraverso opportuni esami e/o valutazioni cliniche, sapranno valutare al meglio la situazione.

 Una volta raccolti i dati anamnestici, indagheranno sull’insorgenza del disturbo e dovranno escludere la possibilità di un effetto collaterale di un farmaco o l’abuso di determinate sostanze che potrebbero generare tale disfunzione sessuale. Inoltre, sarà necessario escludere alcuni fattori di rischio come patologie dei genitali o problemi ormonali.

Per questo, se ritenuto opportuno, si suggeriranno gli esami specialistici necessari per individuare una possibile causa fisica e una volta identificata, procederà con il trattamento più adatto.

  • valutazione tensione perivaginale;
  • analisi livelli ormonali;
  • esplorazione delle abitudini masturbatorie;
  • verificare la presenza di infezioni ai genitali.

possibili trattamenti

  • uso di farmaci che aiutano a stimolare i centri nervosi eccitatori;
  • terapie farmacologiche che aiutano la lubrificazione.

Spesso le cause sottostanti al disturbo sono di natura psicologica e perciò l’integrazione di un trattamento psico-sessuologico sarà funzionale al fine di recuperare il proprio benessere sessuale.

 TRATTAMENTO PSICOLOGICO

Dalla descrizione fatta finora, è impossibile non notare quanto un disturbo del desidero dell’eccitazione possa avere implicazioni a livello sessuale, emotivo e relazionale.

A prescindere dalla presenza o meno di cause fisiche, non si possono sottovalutare le conseguenze psicologiche, per cui un trattamento psico-sessuologico, abbinato ad un trattamento medico/farmacologico offrirà alla persona approccio più completo per il ritrovamento del proprio benessere sessuale.

Ogni trattamento è indirizzato verso la persona, perciò sarà costruito “su misura” per accogliere tutte le caratteristiche e gli aspetti di chi chiede aiuto e se necessario della coppia.

Le aree principali su cui verterà l’indagine psico-sessuologica saranno:

  • insorgenza e gravità del disturbo;
  • orientamento sessuale e possibili aspetti psicopatologici (ansia, depressione)
  • possibili problemi relazionali o situazionali (stress a lavoro, in famiglia, situazione con il partner)
  • pratiche e motivazioni della masturbazione.

I principali interventi sono:

  • una psicoterapia singola o di coppia
  • una terapia mansionale
  • una psicoterapia focalizzata sul disturbo sessuale
  • un intervento psicoeducativo
  • tecniche di rilassamento e consapevolezza

In tutto ciò anche le reazioni del partner giocano un ruolo fondamentale sul successo delle terapie. È importante che ci sia collaborazione e comprensione da parte di entrambi, in modo da godere appieno di una vita sessuale soddisfacente, con consapevolezza dei limiti reciproci.

Un lavoro psicosessuale è necessario anche nel caso in cui siano individuate cause fisiche. Il processo di recupero del piacere sessuale richiede del tempo e un approccio psicologico è importante per fornire un supporto adeguato che accompagni la persona, passo dopo passo, verso il ritrovamento del proprio benessere sessuale.

Il disturbo del desiderio sessuale e dell'eccitazione femminile è caratterizzato da un quadro molto complesso, ricco di sfaccettature, che richiede interventi mirati e delle adeguate informazioni.

Le disfunzioni sessuali sono i modi che il nostro corpo usa per comunicarci che qualcosa non va. Se ignoriamo questi segnali, le conseguenze per la propria salute psico-fisica possono essere significative.

La soluzione c’è, quindi perché aspettare?

Hai un problema? intervenire subito è spesso la soluzione migliore